giovedì 17 maggio 2012

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Proposta della Federazione della Sinistra di Genzano di Roma per l'organizzazione del Polo Ospedaliero H2 Genzano- Ariccia- Albano

OSPEDALE DI GENZANO

Un polo d'eccellenza "Materno infantile" per la difesa del diritto alla salute e il rilancio della sanità pubblica

PREMESSA

I Comunisti della Federazione della Sinistra sostengono e difendono la sanità pubblica come strumento essenziale per la salvaguardia dei cittadini. La salute è un diritto inalienabile che non può e non deve essere subordinato alle leggi di mercato, ma deve essere implementato ricercando il benessere psicofisico delle persone.

L’Ospedale di Genzano, fin dalla sua nascita, è stato un fiore all’occhiello della sanità laziale. La sua realizzazione è stata resa possibile grazie al notevole contributo, anche di carattere economico, della popolazione genzanese.

Le vicende politiche sanitarie degli ultimi decenni hanno portato ad un suo profondo svilimento, depauperandolo del Pronto Soccorso, della Chirurgia, di un laboratorio analisi h24, di un servizio Radiologico h24 ed ultimamente della piena efficienza del servizio di Endoscopia.

Oggi nell'ospedale insistono un' U.O. di Medicina, Ostetricia e Ginecologia, Pediatria e Neonatologia, oltre alla Radiologia e laboratorio analisi in h12. Il Pronto Soccorso è stato sostituito da un’accettazione materno infantile.

L'Ospedale del comune di Genzano di Roma risponde per vicinanza ad un bacino di utenza superiore a 100.000 persone (107.645) , vale a dire gli abitanti facenti capo ai comuni di Albano Laziale, Ariccia, Genzano di Roma, Lanuvio, Nemi, Castel Gandolfo (Distretto H2).

Un così ampio bacino di utenza deve avere a disposizione un nosocomio all'altezza della situazione.

La politica aziendale dell'ASL RMH ha portato alla creazione di un unico Polo Ospedaliero H2 distribuito tra i comuni di Genzano di Roma (Ospedale De Santis), di Ariccia (Ospedale Spolverini) e di Albano Laziale (Ospedale San Giuseppe). Quest'ultimo è stato dotato di servizi di efficienza come la Chirurgia, l'Urologia, la Nefrologia e Dialisi, la Psichiatria, la Gastroenterologia, la Cardiologia e Unità Terapia Intensiva Coronarica (U.T.I.C.), l'Anestesia e Rianimazione, l'Ortopedia oltre al potenziamento del Pronto Soccorso.

LA POPOLAZIONE

L'utenza della popolazione limitrofa all'ospedale di Genzano di Roma è la seguente:

POPOLAZIONE IN ETA' SCOLASTICA ETA'

Genzano di Roma

Ariccia

Lanuvio

Nemi

Albano Laziale

Castel Gandolfo

TOTALE

0

224

169

161

28

397

112

1.091

1

208

176

157

20

408

98

1.067

2

222

168

177

19

446

116

1.148

3

248

191

163

19

429

95

1.145

4

213

163

148

28

436

96

1.084

5

232

164

146

16

433

101

1.092

6

210

189

142

18

413

97

1.069

7

232

176

153

15

400

111

1.087

8

237

155

128

29

393

104

1.046

9

216

192

144

23

361

95

1.031

10

229

184

114

12

370

102

1.011

11

204

178

120

18

361

82

963

12

220

188

103

15

395

101

1.022

13

206

192

122

20

392

77

1.009

14

250

168

116

17

329

82

962

TOTALE

3.351

2.653

2.094

297

5.963

1.469

15.827


Nel 2011 l'accettazione Materno Infantile ha registrato circa 12.000 accesi di cui 7.000 circa pediatrici. Circa 1.000 i parti con solo 14 posti letto. ( Si allega anche un prospetto riferito al 2006 ricavato dal piano sanitario regionale 2010-212 da dove si evince, rapportando il bacino di abitanti, l'elevata fruizione del Pronto Soccorso pediatrico del Polo Ospedaliero H2)
LA PROPOSTA
Alla luce di tutti i dati e delle considerazioni fatte in precedenza si propone di trasformare l'ospedale De Santis di Genzano di Roma in un Polo Ginecologico Materno infantile. Strutturato come segue:
2° PIANO
U.O. GINECOLOGIA posti letto 10
CHIRURGIA MULTIDISCIPLINARE : in Week Surgery , APA-PAC, Day Surgery, DH
U.O. SENOLOGIA
SALA OPERATORIA da destinarsi alle specialistiche: oculistica, ginecologia, terapia del dolore, senologia , chirurgia pediatrica
1° PIANO
U.O. PEDIATRIA
U.O. ONCOLOGIA
PIANO TERRA
LABORATORIO ANALISI che funzioni in h24 e che sviluppi un'eccellenza per la ricerca della prevenzione della fertilità, screening per la prevenzione neonatale e gestazionale. Prelievo del cordone ombelicale.
RADIOLOGIA in h24: Dotate di Rx, TAC, servizio ecografico (tali servizi possono essere utilizzati in chiave ambulatoriale anche dagli esterni), RX MAMMOGRAFICO
PRONTOSOCCORSO GINECOLOGICO - OSTETRICO PEDIATRICO
AMBULATORI di Oculistica, Ginecologia, Ostetricia, Ortopedia Pediatrica, Sala gessi, Pediatria, Neonatologia, Anestesiologia (parto indolore), Medicina dello Sport, Cardiologia Pediatrica con servizio di Ecocardiografia, Orl.
Una Sala da destinare alla raccolta periodica di sangue con emoteca.
PIANO -1
U.O. di OSTETRICIA posti letto 20
U.O. NEONATOLOGIA strutturata con rooming in e nido.
U.O. TERAPIA INTENSIVA e SUB INTENSIVA NEONATALE (Sarebbe l’unica presente su tutto il territorio di Roma Sud)
Sale Parto (TRE) - Sala operatoria ( Una per le Urgenze Ostetriche e Parti Cesarei) – Vasca con Parto in Acqua
*Tale struttura è già prevista nel Piano regionale e la ristrutturazione del reparto ha avuto un costo di circa tre milioni di euro.
All'Ospedale si affiancherebbero strutture territoriali come il Consultorio Giovani di Genzano di Roma, i Consultori di Ariccia e Lanuvio, con l'obiettivo di salvaguardare la salute femminile, dei soggetti in età evolutiva e delle relazioni familiari, con attività di informazione, prevenzione e assistenza, rispondendo in pieno alle linee guide del Piano Sanitario Regionale 2010-2012 per la tutela della donna e dei bambini in età pediatrica.
La conseguenza naturale a ciò, è il completamento dell'ospedale "De Santis", potenziandolo e dotandolo di tutte le risorse necessarie per essere un nosocomio specialistico di ginecologia - ostetricia e Pediatria.
A supporto ulteriore della destinazione del De Santis come polo ospedaliero "Rosa", c'è anche un'ottima fruibilità da parte degli abitanti dei comuni limitrofi di prima o seconda corona, grazie dalla centralità del comune stesso nel cuore della cosiddetta zona dei Castelli Romani, trovandosi nelle vicinanze di due arterie stradali importanti come la Nettunense, l'Appia e in futuro l'Appia bis.
Inoltre l'ospitalità della struttura ospedaliera in termini di servizi come un parcheggio ampio e accogliente la rende unica e privilegiata rispetto a tutte le altre strutture ospedaliere presenti nel territorio.
In termini di costi questo consentirebbe di non sperperare le ingenti somme spese per la ristrutturazione del nuovo reparto ostetrico ginecologico, in programma per agosto 2012 e per la ristrutturazione effettuata del laboratorio analisi.
In ultimo, questa specializzazione dell'Ospedale De Santis, non sarebbe in contrasto con la realizzazione del Policlinico dei Castelli, giacché questo ospedale potrebbe continuare a vivere dopo l'apertura dello stesso grazie all'estrema vicinanza con il Policlinico futuro e potrebbe rimanere così il Polo Ostetrico- Ginecologico- Pediatrico dei Castelli Romani.
SEGUE ALLEGATI ricavati dagli Allegati Piano Sanitario Regionale 2010-2012
INTERVENTI CHIRURGICI ESEGUITI NEL 2011 per le seguenti specialistiche:
OCULISTICA
511
TERAPIA DEL DOLORE
591
OSTETRICIA E GINECOLOGIA
1.179

giovedì 12 marzo 2009

I TEMI IRRINUNCIABILI PER IL PATTO DI FINE LEGISLATURA

SANITA’
Pensiamo a provvedimenti mirati per ottimizzare interventi, risorse umane e finanziarie, riassumibili in 5 punti:

1)abolizione/riduzione dei tempi di attesa per le visite, analisi specialistiche e ricoveri attraverso:

a)apertura giornaliera, dal lunedì al sabato, dei presidi pubblici territoriali e ospedalieri per la durata di 12 ore (due turni di sevizio);

b)attivazione dei presidi sanitari di diagnostica per immagini, già dotati di strumentazione d’avanguardia ma chiusi per mancanza di personale (Sora, Cassino, Latina, San Camillo, San Giovanni, Rieti, ecc), utilizzando gli importi delle consulenze, per l’assunzione a tempo indeterminato, di 25 fisici sanitari e 20 tecnici, il 65% dei quali a copertura dei presidi distrettuali totalmente sprovvisti, e il restante 35% a completamento delle strutture ospedaliere d’eccellenza;

c)approvazione della legge per l‘organizzazione e il riordino dei servizi di Fisica sanitaria;

d) inserimento delle strutture private convenzionate, nel sistema di prenotazione regionale, previa verifica di omogeneità tecnica alle prestazioni pubbliche, indirizzando in questo modo le richieste più complesse, verso i presidi pubblici qualificati.

2)Abolizione dei ticket, già presente nel programma elettorale di questa maggioranza.
3)Ricostruzione della presenza pubblica di indirizzo, controllo e gestione dei servizi di riabilitazione per il disagio fisico, psichico e mentale per l’età evolutiva e per gli adulti, a partire dall’internalizzazione dei servizi erogati provvisoriamente dal consorzio RI.REI, garantendo:
continuità e qualità delle prestazioni,
una gestione programmata dei progetti di intervento delle professionalità esistenti
l’organizzazione e l’istituzione della partecipazione democratica delle famiglie nelle sedi territoriali di appartenenza.

Un tale processo può essere avviato indicando una o più aziende sanitarie su cui concentrare l’impegno pubblico per la realizzazione di servizi rispondenti alle esigenze degli utenti e delle famiglie, così da diventare, a tutti gli effetti, riferimento tecnico operativo e gestionale.

4)Di fronte all’assenza di impegni programmatici e finanziari in favore:

delle attività sanitarie distrettuali quali alternative all’ospedalizzazione,
a sostegno di dimissioni protette
alla contestuale chiusura di presidi ospedalieri

si propone di destinare risorse per 30 milioni di euro, all’aumento dell’organico nella maggioranza dei presidi sanitari distrettuali del Lazio, al fine di effettuare prestazioni sanitarie essenziali di base (vaccinazioni, cure pediatriche, ispezioni e controlli, attività ambulatoriali e domiciliari, ecc). Il finanziamento di 30milioni di euro, distribuito su tutti i distretti, consentirebbe, in media, un aumento di almeno il 50% del personale già in servizio e da più di 10 anni sotto-organico. Gli effetti di utilità sociale e di risparmio sarebbero immediati ed evidenti.

5)Attuazione delle linee previste per il potenziamento delle attività pubbliche per l’alcolismo (CRARL regionale) e le tossicodipendenze.

LAVORO

1)Precariato:
Avvio, con Legge regionale, di un urgentissimo processo di stabilizzazione, delle lavoratrici e dei lavoratori precari delle agenzie regionali, della sanità e della ricerca, prima dell’approvazione del decreto governativo 1167 (il cosiddetto ammazza-precari).
2)Integrazione al fondo per la Cassa integrazione in deroga:
Integrare i provvedimenti del Governo tesi a ridurre a soli 10 milioni di euro, in luogo dei 17 milioni dello scorso anno, l’anticipazione per la cassa integrazione in deroga.
3)Legge “Istituzione del reddito minimo garantito per disoccupati, inoccupati, precari”.
Data l’importanza della legge da poco approvata, chiediamo di accelerare i tempi per l’attuazione del regolamento e il reperimento di ulteriori risorse finalizzate a rendere più ampio il numero dei beneficiari, fin dall’anno in corso.
Per garantire maggiori fondi nei Bilanci Regionali finalizzati al sostegno dei lavoratori precari disoccupati, proponiamo un’apposita “Legge Regionale” che recuperi risorse - circa 6 milioni di euro l’anno - dalla riduzione del trattamento economico dei consiglieri e dal riordino del “vitalizio” ai medesimi.

TERRITORIO E CASA

1.Legge regionale sul diritto all’abitare / Legge regionale sull’Agro Romano.

2.Approvazione della riperimetrazione del Parco dell’Appia con l’inserimento del Colle della Strega, approvazione del PPR respingendo le osservazioni che estendono consumo del territorio e del patrimonio agricolo/ambientale.

3.Approvazione della legge sul riordino degli Usi Civici.

4.Programma di individuazione e risanamento straordinario delle zone contaminate e delle zone a rischio idro/geologico

5.Approvazione della legge sugli orti urbani

6.Approvazione della legge sull’elettrosmog

ENERGIA

1.Uso efficiente dell’energia che si rivolga a:
a) settore civile (risparmio energetico e bioedilizia)
b) settore trasporti (potenziamento di quelli pubblici, a bio diesel e su ferro)
c) settore industriale (controllo sulla cogenerazione affinché non nasconda un modo improprio di smaltimento dei rifiuti, privilegiando la produzione da fonti rinnovabili
d) settore agricolo (produzione con biomasse esclusivamente derivanti da residui e non da colture dedicate e di potenza massima di 4 mw, privilegio delle fonti rinnovabili e per i trattamenti bio meccanici a scapito del termico)

2.Incremento fonti energia rinnovabile e rifiuto dell’assunto di incremento della domanda di energia del 50% entro il 2030.
a) L’impostazione del PER prevede di contenere l’emissione di anidride carbonica trascurando un abbattimento mirato di polveri sottili, ossidi d’azoto, ossido di carbonio già indicati da uno studio dell’OMS come causa di mortalità inferiore solo a quella degli incidenti stradali. La riduzione di CO2 è inoltre considerata per la sola produzione di energia elettrica.
b) Nel 20% di energia da fonti rinnovabili al 2020 è rilevante la percentuale prodotta da incenerimento dei rifiuti. Inoltre non è chiaro se la produzione di energia da bioculture deriva dagli scarti agricoli o da semine alternative a quelle alimentari.
c) Manca un percorso per la riduzione dei combustibili fossili, anche attraverso la sostituzione delle centrali che vanno ad esaurimento con altre a fonti alternative.
d) Il piano è deficitario sull’individuazione di strumenti tecnici, normativi e finanziari per il passaggio ad un modello di produzione che preveda risparmio energetico, fonti rinnovabili, micro generazione, idrogeno, mobilità sostenibile e ruolo regionale nella cooperazione con i paesi della sponda sud del mediterraneo.

RIFIUTI
Risolvere il nodo cruciale del ciclo dei rifiuti con l’abolizione della discarica come terminale di accumulo con spreco di materie prime preziose.
Il problema è di natura essenzialmente impiantistica con l’uso della tecnologia dell’incenerimento.
La Regione Lazio ha rinunciato al suo compito di natura istituzionale di promuovere un modello di gestione raccolta/smaltimento che sia razionale, efficiente ed economico oltre a non essere inquinante per la comunità e per il territorio.
Mancano una strategia complessiva, un quadro normativo e massicce risorse finanziarie dedicate alla riduzione dei rifiuti e soprattutto all’avvio/estensione generalizzata della raccolta differenziata domiciliare e del conseguente riutilizzo e riciclaggio di prodotti e materiali. Nulla è detto, a parte gli stanziamenti economici pur importanti, su come si possa raggiungere lo scarsissimo obiettivo del 50% di raccolta differenziata e sul passaggio alle tariffe puntuali (chi inquina/produce rifiuti paga)
Manca la pianificazione della riduzione a monte e di politiche di promozione del riuso.
Il piano dei Rifiuti del Commissario Marrazzo prevede un eccessivo dimensionamento impiantistico dell’incenerimento che diverrà evidente superato il 2015 e comporterà la competizione con la raccolta differenziata, competizione che può essere mitigata dalla separazione tra ditte che effettuano la raccolta (e recupero materia) e ditte che si occupano dello smaltimento (anche con recupero energetico).
Occorre vietare la possibilità, per una stessa ditta, di fornire contemporaneamente il servizio di raccolta e quello dello smaltimento.
Al 2015 è possibile che ci si trovi di fronte a circa 1.1 milioni di tonnellate annue di rifiuti residui da smaltire (per esempio in impianti TMB).
Essendo, secondo quanto contenuto nel “piano integrativo” la quantità trattabile dagli attuali 7 impianti TMB del Lazio (alcuni di essi hanno capacità autorizzate superiori alle 200.000 t/anno) pari a 1,76 milioni/t/anno (+ ulteriori 3 impianti previsti dal Piano integrativo” per altre 333 t/anno) si rileva che non sarebbe necessaria la realizzazione di nessun nuovo impianto.
Il processo di filiera che parte dalla R.D. domiciliare necessita, inoltre, di un ulteriore anello di chiusura finale, costituito dalla riutilizzazione industriale dei materiali differenziati (non riutilizzabili come materie prime secondarie), con la primaria esigenza di fabbricare prodotti di qualità per i settori dell’edilizia e dell’arredo urbano, oltre alla fornitura del differenziato TMB come semilavorato alle industrie di trasformazione.
Esiste la necessità di aprire un mercato con grandi aspettative di occupazione e di fatturato, se iniziamo a prevedere la realizzazione di almeno otto impianti di riciclo
Questi impianti potranno essere la soluzione all’attuale situazione bloccata di “gestore unico”, per avviare una sana differenziazione di soggetti imprenditoriali che operano su punti diversi della filiera stessa, ripensando il ruolo dei Consorzi di raccolta che potrebbero diventare soggetti aperti al rapporto diretto con i nuovi imprenditori privati sul modello di Replastica, o con nuove cooperative di produzione e lavoro territoriali, oltre all’attuale funzione di collettore della R.D. pubblica effettuata dai Comuni.
Valutazioni sul piano dell’investimento complessivo di risorse pubbliche necessarie alla comparazione dei due opposti scenari:
a)Caso previsto dal “piano integrativo”: si mettono in preventivo la realizzazione di ben quattro nuovi impianti di incenerimento che sono quantificabili oggi in un investimento di circa 200 milioni cadauno (ipotizzando come tipologia media l’impianto di Malagrotta) per un importo complessivo di 800 milioni, oltre alla ulteriore spesa per le sette nuove discariche anche di tipo speciale da allestire;
b)Proposta: il costo medio di un impianto di compostaggio da 20.000 t/anno è pari a circa 2 milioni di euro che per i 29 impianti previsti, sviluppa un importo totale di 58 milioni di euro!

Restano inoltre fuori da questo bilancio i costi sanitari ed ambientali che dovrebbe sopportare la comunità in termini di patologie gravi, dei relativi costosi trattamenti presso le strutture sanitarie pubbliche e dei costi relativi allo smaltimento delle ceneri tossiche e dei controlli e monitoraggi ambientali.

TRASPORTI
La rete di trasporti regionali volta a garantire il diritto alla mobilità, deve rimanere pubblica nella proprietà e unitarietà della gestione e deve essere impedita la sua segmentazione e il suo frazionamento attraverso gestori privati.
1.CO.TRA.L. Definire e mettere in atto tutte le procedure per l’attivazione dell’affidamento “in house”, in previsione della scadenza del 31/12/2010, così come previsto nella Legge Regionale di Bilancio 2009.
2.Non procedere alla gara di appalto, proposta dall’Agenzia AREMOL, in quanto tale impostazione è orientata alla predisposizione di ulteriori appalti per l’affidamento dei Servizi di T.P.L. regionale. Attivare, invece, un tavolo tecnico regionale che, partendo dagli esiti degli studi effettuati, definisca il nuovo modello di rete integrata del trasporto regionale.
3.Dare immediata attuazione al nuovo Contratto di Servizio (2009/2011) per Co.Tra.L., sulla base di quanto già approvato in sede di Bilancio regionale 2009.
4.Procedere all’immediata attivazione di meccanismi a garanzia della puntualità dei pagamenti e dei trasferimenti finanziari spettanti alla Co.Tra.L..
5.Provvedere all’immediata chiusura della partita debitoria nei confronti di Co.Tra.L., generata dai ritardi della Regione nei pagamenti delle spettanze dal 2005 al 2008, mediante l’integrale copertura del debito pregresso che oggi pesa sul bilancio della Co.Tra.L.. Definire l’indirizzo strategico della Co.Tra.L. per la redazione e attivazione di un nuovo Piano Industriale con l’obiettivo del pareggio di bilancio per l’anno 2010, conseguibile congiuntamente alle precondizioni di cui sopra.

F.S.
1.Definire e mettere in atto tutte le procedure per l’attivazione dell’affidamento “in house” in previsione della scadenza del 31/12/2010.
2.Bloccare la gara di appalto, proposta dall’Agenzia AREMOL, mediante il non affidamento ed eventuale rivisitazione, in quanto tale studio è orientato alla preparazione di un’ulteriore gara per l’affidamento dei Servizi di T.P.L. Regionale.
3.Potenziare il servizio offerto tramite adeguamento del Contratto di Servizio.
4.Completare la chiusura dell’anello ferroviario (località Tor di Quinto), per servizio viaggiatori e merci.
5.Impegnare la Giunta regionale sul potenziamento di tutte le linee afferenti la Capitale e contestuale accelerazione delle opere finanziate e/o da finanziare per l’intensificazione del Servizio Viaggiatori (in primis pendolari).
6.Impegnare la Giunta regionale nello stanziare fondi atti a migliorare le due condizioni fondamentali del trasporto ferroviario:
a)sicurezza (sia per gli utenti che per i lavoratori);
b)confort dei viaggiatori (Pulizia, puntualità, non affollamento, frequenza dei treni).

FERROVIE CONCESSE
1)Definire e mettere in atto tutte le procedure per l’attivazione dell’affidamento “in house” in previsione della scadenza del 31/12/2010.
2)Bloccare la gara di appalto, proposta dall’Agenzia AREMOL, mediante il non affidamento ed eventuale rivisitazione, in quanto tale studio è orientato alla preparazione di un’ulteriore gara per l’affidamento dei Servizi di T.P.L. Regionale.
3)Evitare ogni forma di spacchettamento societario al fine di mantenere il più possibile il ciclo dei processi di produzione integro e unitario, pena lo scadimento della produttività del sistema con danni al servizio viaggiatori.
4)Definire e completare il percorso attuativo per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei treni interna al processo produttivo aziendale.
5)Potenziare la capacità di spesa interna per la rapida attuazione degli ingenti investimenti (governativi e locali) già stanziati per il potenziamento del servizio.

ROMA
1.Contrastare la scelta del comune di Roma che vuole accentuare la separazione tra il trasporto regionale e quello romano tramite la delibera attualmente in discussione sul riordino del TPL di Roma, accentrando in poche mani tutte le strategie e le decisioni operative attualmente in capo alle società romane (Atac, Trambus, Metro, ecc) e sostituirsi alla Regione nella programmazione e nel coordinamento del trasporto nell’area laziale.
2.Respingere le sollecitazioni campanilistiche, antieconomiche e di forte impatto sulla salute dei cittadini, per investimenti nel settore Aeroportuale (vedi Frosinone), prendendo in considerazione politiche di settore all’interno di una programmazione tesa a considerare la mobilità nell’insieme del sistema e dell’integrazione dei vettori.

CONOSCENZA, CULTURA E SPORT
1)Accelerare i lavori per la proposta di legge regionale unificata sul diritto allo studio e suo finanziamento, la nostra Regione investe ancora troppo poco (circa 7 milioni rispetto alle altre regioni (Lombardia 195 milioni di euro, Calabria 31 milioni, Piemonte 21,2 milioni, ecc.)
2)Potenziare l’offerta di nidi e scuole dell’infanzia pubblici su tutto il territorio della regione in luogo delle “Sezioni Primavera”.
3)Gratuità totale dei libri di testo e dei trasporti per tutta la durata dell’obbligo scolastico.
4)Bloccare i finanziamenti indiretti alle scuole private e paritarie non gestite direttamente dagli enti locali
5)Espletamento dell’obbligo scolastico esclusivamente nella scuola.
6)Potenziare l’educazione degli adulti.
7)Favorire la qualificazione e l’estensione dell’offerta degli AEC nelle scuole per una migliore interazione degli alunni e delle alunne disabili.
8)Combattere la esternalizzazione del personale degli asili nido e delle scuole dell’infanzia comunali e porre la garanzia del contratto a norma come prerequisito e condizione per avere i finanziamenti regionali.
9)Rilanciare un sistema pubblico della formazione professionale, indirizzata a settori di possibile nuova occupazione:
Ambiente (Parchi, Rifiuti, Energie alternative), Cultura; Agricolo/Zootecnico, Alimentare, Socio/Sanitario.
10)Approvazione legge sul cinema
11)Approvazione legge sullo sport
12)Approvazione legge sui cori
13)Intervento per il sostegno a politiche giovanili e di attività socio-culturale, mirato a consolidare su territori desertificati e degradati la presenza di autogestione dal basso, di aggregazione e offerta culturale di qualità. (vedi vertenza aperta dall’Horus
14)Verifica sull’applicazione delle leggi:
L.R. n. 27 del 21 Luglio 2008 (Immigrazione)
L.R. 23 Maggio 2007 (Interventi a sostegno dei diritti della popolazione detenuta nella Regione Lazio)
15)Abrogazione o rimodulazione della L.R. n. 27 del 9 Marzo 1990 (Contributi sugli oneri di urbanizzazione a favore degli enti religiosi…)